Valerie Solanas (nata a Ventnor City, 9 Aprile 1936 – San Francisco, 26 Aprile 19889) scrittrice, femminista radicale statunitense. La sua opera più conosciuta è il “Manifesto SCUM” (SCUM = sporcizia o scorie in inglese).
Valerie è tristemente conosciuta per avere attentato contro la vita dell’artista Andy Warhol nel 1968. Questo episodio è stato patetico e sfortunato in tutti i sensi. Oltre a lasciare Warhol segnato de por vita, Valerie fini nel manicomio con la diagnosi di schizofrenia e il peggio è stato che la sua grande opera letteraria, il Manifesto SCUM fini per essere relegata al rango di curiosità psichiatrica.
Stuprata da suo padre durante l’infanzia e buttata fuori di casa quando aveva 15 anni, la stessa Solanas ammetteva apertamente di essere una prostituta, mendicante e tossicomane.
Purtroppo queste non sono state le uniche motivazioni a dotare la su immagine di una dimensione tragica; diciamo che il suo grande talento è stato anche la sua maledizione: una intelligenza incorruttibile e fuori del comune che li ha permesso di graduarsi in psicologia con le borse di studio, fare ricerca per anni sugli impulsi neuronali dei ratti femmine e segnalare con la stessa onestà di una bambina insolente le incongruenze di una realtà di dominazione determinata dai solo maschi e soltanto per i maschi.
Alla fine degli anni 70, Solanas ha scritto e auto pubblicato il suo lavoro conosciuto come, il Manifesto SCUM, una proclama che chiama alla decostruzione degli uomini. Questa sigla fu intessa come “ Society for Cutting Up Men, letteralmente “ Associazione per lo sterminio dei maschi”, anche si questa spiegazione non era presente in nessuna parte della sua opera e Solanas protestasse per questa manipolazione. In realtà “SCUM” è un termine inglese che significa specificamente “mantello sporcizia”. È innegabile che lei immaginasi un mondo senza maschi, nel quale la riproduzione umana si realizzassi/ effettuasi senza sperma.
Il fallito omicidio di Warhol contribui a che quest’opera originale, lucida, eccessiva e mordace fosse abilmente utilizzata dai detrattori dei diritti civili per delegittimare le rivendicazioni femministe. Risulta troppo facile e piuttosto semplice, ridicolizzare un testo che propone apertamente lo sterminio del genere maschile e che fa riferimento agli uomini come esseri deficienti e menomati emozionali; tuttavia se ci togliamo i pregiudizi d’addosso e si permette di essere trasportato per lo stile scarnato – si potrebbe consideralo come il precursore del punk – si finisce per scoprire un’abile e necessario strumento di denuncia degli innumerevoli cliché che le donne subiscono dai tempi della scolastica fino a Freud.
Solanas è stata una donna unica e affascinante. E quello più importante è che ci obbliga a riscattare la sua opera e ha ripensare si veramente le donne hanno ottenuto quello che vogliono.
In SCUM Solanas inizia il suo lavoro teorizzando che il maschio è una “donna incompleta”, di essere geneticamente carente dovuto al suo cromosoma Y. In conseguenza a questa deficienza genetica il maschio della specie umana è emotivamente limitato, egocentrico, senza empatia in quanto incapace di relazionarsi con nient’altro che non siano le proprie sensazioni fisiche. Nel suo Manifesto SCUM Solanas sostiene, che gli uomini passano le loro vite tentando di diventare donne.E auto-convincendosi che solo con questo, riusciranno a superare la loro inferiorità. Per questo Il uomo “cerca costantemente di fraternizzare e anche cercando di vivere una fusione con le donne”. Solanas contesta e nega la teoria dell’invidia del pene di Freud, sostenendo nella realtà dei fatti sono gli uomini ad avere “invidia della vagina”. Solanas denuncia agli uomini come colpevoli di avere trasformato il mondo in un’ecatombe.
Il Manifesto si compone dei seguenti aspetti:
La guerra
La compensazione normale del uomo per non essere donne è fare uso della sua Grande Arma anche si estremamente inadeguata. Considerando che può farlo solo un numero limitato di volte, quando lo fa è su vasta scala in modo di dimostrare al mondo intero che è “Uomo” duro che non ha debolezza, né compassione, dimostrando di essere incapace d’identificarsi con gli altri.
Prostituzione e matrimonio
Riconoscendo se stesso come molto inadeguato, sopraffatto dalla sua intensa ansia dovuta al suo senso di profonda solitudine, il suo essere vuoto e disperato vuole vincolarsi con qualsiasi donna nella debole speranza di completarsi. Con una convinzione quasi mistica che per il solo fatto di toccarlo l’oro diventerà oro, per questo l’uomo cerca avidamente la compagnia continua delle donne. Perfino essere accompagnato dalla femmina più abbietta è meglio che stare solo con se stesso o con gli altri uomini, che solo servono a ricordargli che lui in fin di conti è solo un personaggio ripulsivo. Per questo loro bisogno inderogabile, le donne, a meno che siano molto giovani o malate, devono essere costrette a stare insieme agli uomini anche si per questo sia necessario corromperle e manipolarle con:
Potere e controllo
Premunirsi di privacy
Costrizione conformarsi
Creazione e Utilizzo della Filosofia, la religione e moralità conforme al sesso di appartenenza
Creazione dei pregiudizi (razziale, etnico, religioso, ecc.)
Ignorare le competenze che si basano sull’educazione, sul prestigio, lo status, e le classi economiche
Prevenire i temi di cui parlare.
Prevenire le relazioni d’amicizia e dell’amore
Attuazione di una sessualità violenta
Gestione dell’intrattenimento
Segretare, censurare, reprimere la conoscenza e l’idee
Diffidenza
bruttezza
L’Odio e la violenza
Controllo e gestione della malattia e morte
Il Manifesto SCUM cominciò a circolare a partire del 1968, tanto in edizioni pirata come quelle pubblicate dai diversi Collettivi Femministe e di questi ci furono numerose. Il suo contenuto ruota attorno allo sterminio del genere maschile, a cui accusa di rappresentare i più bassi vizi e istinti verso le donne e che queste, solo si stanno lontane dall’influenza dell’uomo, sono esseri propriamente umani e degne di esistere.
Alcuni autori sostengono che il Manifesto SCUM è la parodia del patriarcato e che si tratta di un’opera satirica. Solanas non si è mai definita “una divulgatrice sociale” e ha negato che il manifesto fosse solo marketing e che la sua intenzione èra “molto seria”. Il Manifesto è stato tradotto in più di dodici lingue e incluso in diverse antologie femministe.
Nel 1976 l’attrice francese Delphine Seyrig e la regista Carole Roussopoulus hanno realizzato un video in onore al Manifesto SCUM