Link originale in spagnolo:
https://tribunafeminista.elplural.com/2021/03/la-medicalizacion-a-la-ninez-victima-de-estereotipos-sexistas/
Autrice:

Raquel Rosario Sanchez
Scrittrice dominicana. Specialista in studi sulle donne, sul genere e sulla sessualità. Dottoranda presso il Centro di Ricerca sul Genere e Violenza dell’Università di Bristol. Inoltre è attivista per lo smantellamento del patriarcato nella sua totalità, ma soprattutto arde dal desiderio di vedere la fine della violenza contro bambine e donne. E sopratutto di tutte le violenze.
Traduzione di Tilo Pez
Questa è la copia dell’intervento di Raquel Rosario Sánchez del 27 febbraio 2021 durante le Giornate Informative sulla Proposta di Legge Trans, organizzate dal Partito Politico Ecologista Spagnolo EQUO.
“Ringrazio il Partito EQUO per questo invito. E soprattutto, vi ringrazio molto di più perché in quanto partito politico avete preso l’iniziativa di sponsorizzare queste Giornate Informative sulla proposta di legge Trans. Grazie e uno speciale complimento agli organizzatori per questo coraggioso evento.
Questo è Democrazia. Inizierò col raccontare che ci sono Gruppi particolari che chiedono la promulgazione di una legge che interesserà a tutte le persone in un determinato paese, e che i ministeri all’interno del governo sostengono questa richiesta e la società dibatte e soppesa liberamente gli argomenti. Il Partito EQUO in Spagna sta facendo quello che nessun partito politico nel Regno Unito ha mai osato fare di fronte a proposte simili: cioè d’appropriarsi della tematica , non sfuggire e dibattere apertamente in pubblico.
Quando i partiti politici si sottraggono al dibattito sulle politiche pubbliche, specialmente su questioni che suscitano sentimenti intensi e controversi tra la popolazione, si apre la porta a dinamiche virulente e antidemocratiche per impedire o limitare il dibattito, con atteggiamenti delle parte che sono più interessate in raggiungere l’obbiettivo e che possono portare anche all’uso della violenza nelle sue più svariate forme.
Nel Regno Unito, questa mancanza di pluralità nel dibattito politico sull'”identità di genere” ha fatto sì che donne siano queste infermiere, insegnanti, casalinghe, giornaliste, avvocate, studentesse e contabili, si sollevassero per forzare il dibattito nell’arena pubblica. E lo abbiamo fatto organizzando riunioni femministe e facendo pressione sui rappresentanti politici affinché non pensassero nemmeno a far passare disegni di legge contrari ai diritti delle donne, senza nemmeno ascoltare le obiezioni che le donne potevano apportare.
Questo è servizio pubblico – sponsorizzare un dibattito trasparente su le proposte legislative che certi gruppi lobbisti di pressione volevano in maniera eclissata fare approvare in segreto – e questo ha esposto a troppe donne a subire minacce, intimidazioni, denunce e ostracismo di vario tipo dai gruppi di pressione interessati.
Troppe donne hanno visto il loro nome esposto pubblicamente, di conseguenza hanno perso la loro cerchia sociale, hanno perso la stabilità lavorativa e hanno finito per sentirsi private del sostegno dei loro partito politico. Ma grazie agli sforzi di queste donne, non c’è un solo rappresentante pubblico, non c’è una sola legislatrice nel Regno Unito che possa fuggire dalle domande del movimento femminista sulla politica “dell’identità di genere”.
Nell’anno 2021, la Spagna, così come molti altri paesi, hanno l’opportunità di imparare da questa strategia centrata sul civismo e sul cameratismo messo in pratica dalle donne del Regno Unito per la riflessione, e l’attivazione della contestazione informata della legislazione sull’identità di genere” così come i lobbisti pretendono imporci.
E così come oggi, 27 febbraio 2021, il partito EQUO di Spagna tiene le sue Giornate d’Informazione sul progetto di legge che solleva una serie di argomenti perniciosi, problemi giuridici che accendono l’emozioni, ci auguriamo che gli altri partiti politici seguano il coraggioso esempio di EQUO e ospitino anche loro le proprie Giornate d’Informazione pubbliche.
Anche si la realtà dovrebbe essere che siano i cittadini a esigerle ai loro partiti politici perchè in uno stato democratico di diritto, le politiche pubbliche sono dovute a tutta la popolazione, non solo a particolari gruppi lobbisti di pressione.
In senso generale, parlerò del fenomeno delle “Cliniche di Genere” sponsorizzate dalla politica dell'”identità di genere”. E in particolare, considererò cosa possiamo imparare da questo fenomeno sia per il movimento femminista come per tutti i sistemi democratici.
Cos’è una “clinica del genere”? Cominciamo con un esempio.
La Clinica Tavistock and Portman NHS Trust (meglio conosciuta come Tavistock Clinic) è stata fondata nel 1920 ed è descritta come:
“Tavistock and Portman NHS Foundation Trust” è un trust specializzata in salute mentale che si concentra sulla formazione e l’istruzione insieme a una gamma completa di servizi di salute mentale e terapie psicologiche per i bambini e le loro famiglie, i giovani e gli adulti”.
Questa gamma di terapie e servizi per la salute mentale sono offerti ad adulti e bambini che non presentano problemi di genero. Per quei bambini c’è in serbo qualcos’altro.
Il Tavistock possiede l’unica “clinica di genere” per bambini che opera legalmente e gratuitamente in Inghilterra. I bambini di tutto il paese vengono indirizzati alla loro clinica specializzata “nell’identità di genere” per ricevere quello che loro credono sia il miglior trattamento disponibile per i bambini che rifiutano gli stereotipi sessisti.
.Questo trattamento consiste, non in terapie per analizzare i problemi del mondo circostante del bambino o per lavorare con la famiglia, ma nel fornire un trattamento medico-farmacologico irreversibile per problemi che sono psicologici o sociologici, e che nella prima infanzia e nell’inizio dell’adolescenza possono essere temporanei o situazioni di passaggio che non meriterebbero risposte così radicali per le loro vita.
La stragrande maggioranza dei bambini che attraversano le porte di Tavistock soffrono situazioni di depressione, negligenza, abuso, ansia, disturbi alimentari, perdita di un parente stretto, autismo o violenza. Ma a queste possibili cause non viene data attenzione, tantomeno si esplorano in profondità.
Il trattamento delle “Cliniche di Genere” per i minori consiste in un’offerta unica : I bloccanti della pubertà, estrogeni per i maschi e testosterone per le femmine.
Questa “clinica del sesso” difende la sua offerta medica nella seguente maniera:
Alcuni bambini che sono stati assegnati come maschio (cioè, registrati come maschi) quando sono nati, possono non sentirsi un maschio quando sono più grandi o possono preferire vestirsi con vestiti o giocare con giocattoli che altre persone dicono sono “per femmine”. Possono sentirsi o dire che sono una bambina. Allo stesso modo, alcune bambine o adolescenti che sono state assegnate “femmine” alla nascita possono sentirsi o dire di essere maschi. Altri potrebbero dire che né ‘bambino’ né ‘bambina’ sembra essere il modo giusto per descrivere come si sentono”.
Perché un bambino a cui piace giocare con giocattoli da “bambina” dovrebbe essere interpretato e medicalizzato per cercare di trasformarlo in una bambina? Non è più produttivo, e anche sano, trasformare lo stereotipo che determina la esistenza di giocattoli per bambini e giocattoli per bambine?
L’infanzia è una fase in cui l’unica costante è il cambiamento. Pertanto, non è una sorpresa che alcuni bambini e alcune bambine si sentano a disagio con il loro corpo. Nemmeno è sorprendente o nuovo che molti bambini e bambine rifiutino gli stereotipi sessisti su “cosa vuol dire essere un bambino” e “cosa vuol dire essere una bambina”, perché gli stereotipi sessisti (chiamati anche stereotipi di genere) sono imposizioni arbitrarie che limitano lo sviluppo della personalità durante l’infanzia.
Il movimento femminista ha spiegato per 300 anni che essere un bambino non significa essere insensibile inespressivo o aggressivo. Che essere una bambina non significa essere sottomessa o debole. In altre parole, che il sesso di ogni bambino non deve segnare il suo destino o il suo giogo patriarcale. Ma questi insegnamenti, ardui e faticosi, non lasciano denaro. Nella maggior parte dei paesi con sistemi sanitari privati, i bloccanti della pubertà e gli ormoni del sesso opposto generano lucro. E non pochi!!.
La domanda che cade sul tavolo è: come fa la società a passare dal comprendere che gli stereotipi sessisti rappresentano un problema per l’infanzia ad arrivare alla medicalizzazione delle vittime di questi stessi stereotipi sessisti?
Solo in una mente estremamente sessista può pensare o credere che la “soluzione” al “problema” di un ragazzo a cui piace il colore rosa sia indossare vestiti e iniettargli estrogeni, e che di fronte alla “calamità” di una bambina che preferisce lo sport alle bambole sia iniettarle quantità industriali di testosterone.
E questo è esattamente ciò che le “cliniche del genere” per l’infanzia rappresentano: la medicalizzazione dall’infanzia dei bambini che sono vittime degli stereotipi sessisti che il movimento femminista ha sempre lottato per smontare.
In un periodo di 10 anni, l’Inghilterra ha registrato un aumento del 4000% di bambine e adolescenti che rifiutano il loro sesso e dichiarano un immenso disagio con il loro corpo. Nel 2019, la clinica di genere Tavistock ha riferito che il 76% dei loro pazienti erano femmine.
Posteriormente, una dopo l’altra queste ragazze si rendono conto che tutto è stato un inganno: che non esiste una separazione tra il loro corpo e quello che sono. Che il loro corpo è una parte intrinseca di loro stesse e che il loro sesso è immutabile.
Poco a poco si rendono conto che la sottomissione sessista è così perversa, che non solo non permetterà a loro di scappare dai diversi problemi esistenziali e anticonformisti di cui soffrono attraverso l’ormonizzazione e la lacerazione dei loro corpi, ma che quelle cicatrici e tutti i loro problemi medici che molte soffriranno per tutta la vita rappresenteranno i postumi lasciati sui loro corpi dallo stesso patriarcato da cui hanno cercato di scappare.
Nel maggio 2020, il sistema sanitario d’Inghilterra, che include la “clinica di genere” Tavistock per i minori, ha dovuto rivedere le informazioni che forniva al pubblico riguardo al trattamento che offrono per la disforia di genere, e hanno avvertito che contrariamente a quanto promosso in precedenza:
“Si sa molto poco sugli effetti collaterali a lungo termine dei bloccanti ormonali della pubertà. Non sanno nemmeno se i bloccanti ormonali influenzano lo sviluppo del cervello degli adolescenti o delle ossa nell’infanzia”.
Gli Studi scientifici pubblicati dopo queste dichiarazioni del maggio 2020 hanno dimostrato che i bloccanti della pubertà erodono la densità ossea e la crescita ossea (compresa l’altezza) nell’infanzia.
I bloccanti della pubertà sono stati usati per molti anni per trattare la pubertà che inizia in un periodo considerato “troppo precoce”. Per esempio, le ragazze che sviluppano e hanno le mestruazioni a otto o nove anni. Anche in loro, gli effetti collaterali sono stati disastrosi. Inoltre, non sappiamo ancora quali effetti collaterali abbiano gli ormoni del sesso opposto sul cervello e sullo sviluppo cognitivo dei bambini e bambine in una fase così delicata per il loro sviluppo neurologico.
Altre conseguenze di questi trattamenti sono la perdita della fertilità e le disfunzioni sessuali, derivanti da organi riproduttivi sottosviluppati e dall’impatto che può avere il consumo di ormoni dell’altro sesso (i post- bloccanti della pubertà) in quantità industriali.
I bloccanti della pubertà impediscono la fertilità perché le gonadi non raggiungono mai la maturità. I gameti immaturi che non si sono mai sviluppati non possono fecondare nè essere fecondati. Questi trattamenti possono anche causare danni irreversibili al funzionamento e alle prestazioni sessuali di quei minori che riempiono le sale delle “cliniche del genere” perché i loro organi sessuali non si sono mai sviluppati, e in troppi casi, non si svilupperanno mai, perché quel corpo continuerà ad essere bloccato nella fase dello sviluppo umano (tra i 9 e gli 11 anni) in cui è iniziato il loro trattamento. Il pene, i testicoli e lo scroto di un uomo non hanno avuto la possibilità di allungarsi e crescere. E nemmeno il clitoride e i capezzoli delle femmine.
La medicalizzazione dei minori vittime degli stereotipi sessisti li getta in un falò post-modernista pieni di problemi fisici ed emotivi che si trascineranno per tutta la vita.
La stragrande maggioranza delle vittime sono bambine e adolescenti, quindi stiamo parlando di ragazze adolescenti che affrontano l’eventualità di un’isterectomia per prevenire il rischio di sviluppare un cancro all’utero (la loro anatomia non è preparata a sopportare così tanto testosterone), un prolasso vaginale, un aumento esponenziale del rischio di sviluppare problemi alle vie urinarie, malattie cardiovascolari (come coaguli di sangue e ictus), una drastica diminuzione della mineralizzazione delle loro ossa e l’osteoporosi precoce.
Ma il danno non si ferma qui.
Molte volte quelle bambine, adolescenti e infine donne, che sono state celebrate e applaudite dai promotori della politica di “identità di genere”, finché proclamavano al mondo che odiavano se stesse e desideravano essere uomini (attenzione a questo punto), si rendono conto che è stato a loro venduta una caramella avvelenata.
Molte, e sempre di più, ragazze e adolescenti si pentono degli errori commessi in fasi così precoci dello sviluppo umano. Invece di ascoltare e imparare dalle loro testimonianze, in quanto sopravvissute a una battaglia faccia a faccia con il patriarcato, lo stesso collettivo che le proteggeva mentre si auto-flagellavano per essere nate femmine minimizza e banalizzano le loro esperienze.
Quelle stesse persone che prima applaudivano queste bambine e adolescenti , e che adesso la loro stessa misoginia interiorizzata così profondamente che preferiscono danneggiare la loro salute piuttosto che accettarsi come donne, dopo argomentano che in realtà mai sono state trans e che è meglio ignorarle, perché le loro voci non rappresentano nessuno.
La giovane Keira Bell è la rappresentante più importante di quelle voci. Da bambina, ha dovuto attraversare un’infanzia difficile. Dopo tre consultazioni (ciascuna della durata di solo un’ora), questa giovane è stata avviata in un cammino che comincio con i bloccanti della pubertà a 16 anni, gli ormoni del sesso opposto a 17 e una doppia mastectomia a 20 anni.
Poco dopo ha rinunciato a questi trattamenti, al rendersi conto che contro di lei era stato commesso un crimine, così come si sta commettendo contro ogni bambina, bambino e adolescente la cui salute viene portata via e gettata davanti all’altare dell ‘“identità di genere”.
Keira ha deciso di citare in giudizio la stessa “clinica di genere” Tavistock di cui ho parlato all’inizio del mio intervento, dove è stata sottoposta a trattamenti ormonali irreversibili. Questa è stata una battaglia legale intensa, che aveva il potenziale per modificare una politica pubblica promossa e attuata a livello nazionale.
Nel tribunale, uno dei tre giudici ha chiesto tre volte alla clinica Tavistock quanto segue: “Voi avete Informato alle bambine di 10 anni che non potranno essere madri?” L’avvocato che rappresenta Tavistock si ha rifiutato di rispondere. “Qual è la percentuale di quei minori sono autistici?” La clinica ha affermato di non avere quelle statistiche. “Quante bambine si pentono di quei trattamenti ormonali?” Hanno risposto che non lo sanno.
Qui, all’interno di queste stesse giornate informative, qualche settimana fa Natalia Aventin dell’Associazione Euphoria ha espresso:
“Keira Bell non è una persona trans, quindi non ha nulla a che vedere con questo collettivo né rappresenta i nostri problemi. La sua sentenza non deve essere utilizzata per minare l’applicazione della legge e non tutelare i minori trans ”.
Le bambine e gli adolescenti che invertono la loro transizione sono le sopravvissute di un esperimento postmoderno che è andato fuori controllo. In un periodo di 10 anni, l’Inghilterra ha registrato un aumento del 4000% di bambine e adolescenti che rifiutavano il loro sesso e affermano di provare un immenso disagio con il proprio corpo. Nel 2019, la Tavistock ha riferito che il 76% dei suoi pazienti era di sesso femminile.
Nella famosa questione trans, l’autorità sono le bambine e adolescenti che sopravvivono ai crimini di lessa umanità che vengono commessi nelle cosiddette “cliniche di genere” per minorenni.
Disistimando gli scarsi argomenti della clinica Tavistock, l’Alta Corte del Regno Unito ha dichiarato suo verdetto a favore di Keira Bell:
“Un minore di 16 anni solo può dare il suo consentimento per l’uso di farmaci destinati a sopprimere la pubertà quando sia in grado di comprendere la natura del trattamento. Ciò include una comprensione delle conseguenze immediate e anche quelli a lungo termine del trattamento, le prove limitate disponibili riguardo alla sua efficacia o scopo, il fatto che la stragrande maggioranza dei pazienti proceda a utilizzare ormoni del sesso opposto e il loro potenziale a lungo termine.
Ci saranno enormi difficoltà per un bambino di età inferiore ai 16 anni nel comprendere e valutare queste informazioni e decidere se accettare o meno l’uso di farmaci che bloccano la pubertà. È altamente improbabile che un bambino di 13 anni o inferiore sia competente per acconsentire alla somministrazione di bloccanti della pubertà. È dubbio che un ragazzo di 14 o 15 anni possa comprendere e soppesare i rischi e le conseguenze a lungo termine della somministrazione di bloccanti della pubertà “.
In altre parole, il tribunale ha stabilito che è “molto improbabile” che i minori possano comprendere le ramificazioni di questi trattamenti e che, nei rari casi in cui sono ritenuti necessari, la clinica Tavistock dovrà andare di fronte al tribunale per giustificarlo. In pratica, ciò significa che la somministrazione di tale trattamento ai minori sarà eccezionale, per non dire nulla.
keira Bell fuori della Corte Superiore, dopo aver vinto la sua storica causa in cui ha stabilito un precedente internazionale, ha dichiarato ( Keira Bell expresó):
“Questo processo non è politico. Si tratta della protezione dei bambini vulnerabili. Questa battaglia non è ancora finita. Mi piacerebbe richiamare personalmente i professionisti e personale medico per la creazione di migliori servizi e modelli di salute mentale per aiutare coloro che affrontano la disforia di genere e che li aiutino a riconciliarsi con il loro sesso. Inoltre, chiedo alla società di accettare a tutti coloro che non si conformano agli stereotipi sessisti. Ciò significa porre fine all’omofobia, alla misoginia e all’intimidazione delle persone che per qualunque ragione sono diverse ”.
.E’ un bene che oggi concludiamo queste Giornate informative sulle politiche di “identità di genere” riflettendo sui danni che queste politiche infliggono all’infanzia , che naturalmente rifiutano gli stereotipi a loro assegnati in base al sesso.
La nostra prossima conversazione dovrebbe riguardare come le “cliniche di genere” rappresentano un altro dei tanti modi in cui viene presentata la violenza sessista contro le bambine e le donne.
Molte grazie!
FONTI:
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https://www.thetimes.co.uk/article/puberty-blockers-stunt-bone-growth-of-children-tlv8qmdcd
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https://www.transgendertrend.com/product/the-tavistocks-experimentation-with-puberty-blockers/
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Sentenza caso Keyra …https://www.judiciary.uk/wp-content/uploads/2020/12/Bell-v-Tavistock-Judgment.pdf
La città di Tavistock, nella contea del Sussex, in Inghilterra, è il centro mondiale del lavaggio del cervello di massa e dell’ingegneria sociale. Dopo aver avuto un inizio un po’ difficile a Wellington House, si è sviluppata un’organizzazione complessa che si era posta il fine di plasmare il destino dell’intero pianeta, cambiando al contempo il paradigma della società moderna.
Durante la seconda guerra mondiale, Tavistock fu il quartier generale dell’Office of Psychological Warfare dell’esercito britannico, che, attraverso le disposizioni dello Special Operations Executive, dettò anche la politica che doveva essere seguita dalle forze armate degli Stati Uniti in materia di guerra psicologica.