Oggi vorrei soffermarmi a riflettere su una cosa di cui si parla troppo poco: della VERITÀ..
Perchè osservando il comportamento degli individui, ho potuto accorgermi di come tutto sommato nella media siano ben disposti a scendere a patti con l’ipocrisia, tollerare qualche pugnalata nella schiena e poi dimenticarla se gli interessi suggeriscono rinnovate alleanze, sguazzare in ambiguità morali, ma trovino imperdonabile e offensiva una sola cosa: la VERITÀ .
Ma perchè la verità dà così fastidio? La verità purtroppo nella maggioranza dei casi è scomoda. Una amica una volta mi disse: in quel contesto sei stata messa un po’ ai margini perchè hai detto verità scomode. Non ‘cose’ scomode, ma verità.
Ecco la verità è in grado di attuare una rottura con i paradigmi che siamo soliti usare, è un volgere diversamente lo sguardo sulla realtà. Se infatti ci limitiamo ad una fredda esposizione dei fatti, non elimineremo mai l’inganno che nasconde il reale ma lo assumeremo e basta, lasciandolo continuare ad esistere. La verità ci permette di comprendere come il nostro cinismo nei confronti della realtà sia inconcludente e perfino dannoso.
E invece è proprio nella capacità di osservare e dire la verità per quella che è, anche se essa si rivela dolorosa, sta la chiave della liberazione. “La verità vi renderà liberi”. Ma noi non vogliamo vederla, e la combattiamo.
La verità è amara, ma in tutti i campi della vita è la medicina. Tanto che anche secondo il più classico dei modelli di elaborazione del lutto prevede cinque fasi: negazione, rabbia, contrattazione, depressione, accettazione.