Link originale: https://tribunafeminista.elplural.com/2017/07/efemerides-marie-curie-1867-1934-2/
Autrice: Il blog di Sandra Ferrer, un piccolo omaggio alle grandi donne. Blog che raccoglie le vite di alcune delle donne più importanti della storia
Traduzione di Tilo Pez
Il 4 luglio, è l’anniversario della morte di Marie Curie.
Sandra Ferrer, autrice del libro “Donne nella storia”, ci racconta chi era questa eccezionale scienziata:
Tutti gli informi che circondano questa scienziata sono eccezionali perché si tratta prima di tutto di una donna e in secondo luogo di origini umili. Due lauree alla Sorbona, un dottorato con lode, una cattedra di fisica, due premi Nobel; ha scoperto il polonio e il radio, i suoi apporti hanno permesso i grandi progressi nello studio della radioattività. Oltre a tutto questo evidenziamo che è stata una giovane polacca con poche risorse ma dotata di un coraggio inestinguibile che le ha permesso lottare tutta la sua vita per dedicarsi alla sua grande passione, la scienza.
La sua formazione in Polonia
Marja Skłodowska (Marie) è nata il 7 novembre 1867 in una Polonia divisa e occupata dalla Russia Imperiale. Era la più piccola di cinque figli; sua madre era maestra, pianista e cantante, e suo padre era professore di fisica e matematica. Marie avrebbe dimostrato una gran interesse per le attività intellettuali del padre fin da molto piccola. Ha perso la madre all’età di undici anni e una delle sue sorelle due anni prima. Marja o Maire ha avuto un’infanzia triste, ma non ha mai rinunciato alla sua passione per la lettura e le scienze naturali.
Studentessa eccezionale alla Sorbona
Dopo aver terminato gli studi in Polonia, distinguendosi sempre come studentessa esemplare, Marie scelse di continuare la sua formazione accademica alla Sorbona di Parigi. Nonostante abbia ricevuto un aiuto finanziario, Marie ha vissuto una vera e propria povertà nella città della Senna; solo il forte interesse per la conoscenza e il superamento personale ha fatto sì che la giovane donna continuasse i suoi studi.
Nel 1893, due anni dopo il suo arrivo a Parigi, Marie si laurea in fisica ed è la prima della sua classe. Un anno dopo ha conseguito la seconda laurea, questa in matematica.
Con due titoli all’attivo, il passo successivo era il dottorato, cosa per nulla normale per una donna, dato che all’epoca si conosceva solo un’altra donna che lo aveva ottenuto, la tedesca Elsa Neumann. Ma è stato il sostegno del suo compagno che nel frattempo era diventato suo marito che l’ha incoraggiata a conseguirlo. La sua tesi di dottorato si basò sulle recenti scoperte come i raggi X e l’emissione di raggi di natura sconosciuta dai sali di uranio. Marie ha studiato l’origine di questi raggi prodotti dai sali di uranio. Non solo ha ottenuto il dottorato, ma lo ha fatto con la lode.
Pierre Curie, marito e collega.
Nel 1894 Marie incontra un timido professore di fisica che diventerà suo marito e compagno instancabile negli studi e ricerche scientifici in poco più di un anno. Con due biciclette si sono goduti una semplice luna di miele e in un umile locale montarono il loro laboratorio. Sono stati fatti l’uno per l’altro, si completano e si capiscono perfettamente. Un tragico incidente 11 anni dopo avrebbe lasciato Marie vedova.
,
La coppia Curie aveva due figlie, Irene, che ha seguito le orme dei genitori e avrebbe vinto il premio Nobel per la chimica, ed Eva. Sebbene la loro seconda figlia non si sia dedicata alla scienza, ha contribuito alla memoria della madre scrivendo la sua biografia.
Dopo la scomparsa del suo fedele marito nel 1906, Marie ottiene la cattedra di fisica alla Sorbona che era stata assegnata a Pierre due anni prima. La studentessa è diventata professoressa davanti a un pubblico entusiasta e in attesa di vedere, per la prima volta nella storia, una donna che insegna all’università. Il tema della sua prima sessione era la radioattività.
Conoscenza e generosità
Marie e Pierre Curie erano ammirati per i loro conoscimenti ma anche per la loro mancanza di profitto. La coppia non si è mai preoccupata di brevettare nessuna delle loro scoperte. Dal loro laboratorio hanno fatto grandi scoperte per l’umanità a cui hanno donato tutto quel sapere affinché i futuri ricercatori potessero ampliare le loro scoperte in piena libertà.
Non solo. Durante la prima guerra mondiale e con l’aiuto della figlia Irene, collaborò con gli Alleati utilizzando il radiografo mobile sul campo di battaglia per curare i soldati gravemente feriti.
E anche nel loro instancabile lavoro a contatto con la radioattività mettono in pericolo la loro vita. In effetti, sembra che Marie abbia subito un aborto spontaneo a causa della sua vicinanza agli elementi radioattivi, e la sua stessa morte per anemia a plastica potrebbe essere stata il risultato di un’esposizione ripetuta a questi elementi.
Due Nobel
I due premi Nobel che Marie Curie ha vinto sono stati il culmine di una vita di studi e ricerche. Insieme al marito, hanno analizzato diversi elementi che potrebbe avere o produrre radioattività come l’uranio sotto forma di pechblenda o torio. Hanno anche scoperto due elementi chimici, il polonio (che prende il nome dalla sua nativa Polonia) e il radio.
Nel 1903 riceve il premio Nobel per la Fisica insieme al marito e a Henri Becquerel in riconoscimento delle sue scoperte nel campo della radioattività. Nel 1911, già vedova, ottiene il premio Nobel per la chimica per la scoperta del radio e del polonio.
Il suo ultimo luogo di riposo insieme agli uomini illustri
Marie Curie morì all’età di 66 anni il 4 luglio 1934. Dal 1995 riposa con il suo amato Pierre e altri grandi uomini illustri nel Pantheon di Parigi.