IL TRANSATTIVISMO E’ UN MOVIMENTO POLITICO ESTREMISTA

 

NESSUNA ABOLIZIONISTA CON TESTA VENIAMO PER VOI
Traduzione : “Nessuna abolizionista con testa, veniamo per voi”

 

Pubblicato il 28/08/2020

Link originale: https://tribunafeminista.elplural.com/2020/08/el-transactivismo-un-movimiento-extremista/?fbclid=IwAR3Gbxc52ch9ZD00qkbeZc7ONiapinxfJmCj73S7DmSuzMwn2OA-mwytLMs

Traduzione: Tilo Pez 

 

Teresa C. Ulloa Ziáurriz

Teresa C. Ulloa Ziàurriz 

Direttrice della Coalizione Regionale contro la Tratta di Donne, Ragazze e Bambine in America Latina e nei Caraibi, A.C. (CATWLAC per il suo acronimo in inglese).

 

E’ necessario sottolineare, che il movimento transgender è un movimento estremista, minoritario, e pericolosamente eversivo. Alcune persone, incluse molte donne, non hanno voluto vedere il forte impatto che i discorsi sull’identità o sulla auto-assegnazione del genere ha sulla vita e sui diritti delle donne, non hanno nemmeno voluto vedere tutto il danno che sta occasionando al Movimento Femminista e alle donne come classe e categoria sociale.

In alcune occasioni alcune femministi famose che pure ammiravo mi hanno confusa con le loro presse di posizioni e per il loro coinvolgimento nell’ideologia o teorie queer, anche si queste erano in aperta contraddizione con i loro propri ed eccellenti testi sull’oppressione delle donne e la teoria del sesso-gender. Fortunatamente, altre famose femministe storiche, insegnanti e attiviste, come  Marcela Lagarde y de los Ríos, Alda Facio Montejo, Amelia Valcárcel, Rosa Cobo Bedía, Sheila Jeffreys, Janice Raymond, Julie Bindel e altre che sempre di più si uniscono per rivendicare i diritti delle donne fondati sul sesso e si oppongono alla cancellazione delle donne.

La prima cosa che dobbiamo tenere presente quando affrontiamo questo dibattito è la teoria del dominio e della gerarchia di genere che ha esercitato sempre  uno solo dei  sessi, cioè quello effettivamente attuato degli uomini sulle donne. E nessuno vuole nè può negare che quando una donna trans viene alla luce sarà vista e trattata come una donna e quando si dichiara tale ed è pubblicamente riconosciuta come donna trans, la violenza e gli abusi che può subire sono gravi. Ma loro devono riconoscere che quando subiscono uno stupro sono sessualmente sottomesse con violenza e femminilizzate, perché storicamente quelle che sono state le vittime storiche della violenza sessuale sono  le donne e bambine. Un’analisi di questo tipo deve includere l’umiliazione e il danno, che deve intendersi come il risultato della dominazione e per la solita gerarchia di genere, e non all’identità di genere.

Nel movimento abolizionista che lotta contro la prostituzione, la pornografia, il traffico sessuale, la maternità surrogata, la violenza e le diverse forme di sfruttamento, è molto facile sentire la sorellanza ed empatia tra di noi e nei confronti di tutte le vittime e  sopravvissute, e abbiamo molto chiara la nostra categorica opposizione alla lobby degli sfruttatori e anche ai movimenti pro-prostituzione, pro-pornografia, pro-depenalizzazione totale dell’industria del sesso e delle tecniche di riproduzione assistita.

Lo stesso approccio dobbiamo usare in relazione al trans-attivismo e al trans-genderismo: come diceva Dona Hughes, “tratteremo sempre le persone trans come individui e nel rispetto della loro dignità, anche se condanniamo il movimento che sta causando molti danni alle persone e in speciale alle donne come classe”. In generale, avere il potere di classificare e definire le persone ha è sempre stato privilegio di coloro che stanno nella parte più alta della gerarchia sociale, sia che se tratti di genere, razze, classe o religioni e i termini che attualmente utilizzano per descriverci o definirci sono sotto attacco, con la chiara intenzione di radiarci della società. Nel corso della storia, le femministe hanno vinto molte battaglie sopratutto per il diritto a nominarci, definirci e creare azioni legali per sostenere le nostre lotte, come per esempio, il femminicidio e le molestie o gli abusi sessuali e, in alcuni paesi, abbiamo ottenuto la penalizzazione alla domanda di prostituzione e nonostante le nostre vittorie ci sono momenti in cui ci sentiamo sopraffatte dagli attivisti pro-regolamentazione, ma nemmeno con tutti i loro soldi e tutto il potere che sono riusciti ad accumulare e manipolare, ci hanno sconfitte.

La storia è ricca di testimonianze di movimenti sociali e politici che hanno sfruttato, ferito e, non di rado anche distrutto le persone che affermavano di rappresentare o proteggere.

Però Noi non possiamo fallire, non possiamo solo per il fatto di sentire empatia per le persone  rimanere in silenzio di fronte a un movimento che minaccia di cancellare le donne,  i loro diritti e  i loro bisogni.

E se riprendiamo la massima del femminismo che recita “il personale è politico”, dobbiamo essere in grado di distinguere tra la persona che ha subito il danno e il movimento che sta causando il danno.

La storia è piena delle testimonianze di movimenti sociali e politici che hanno sfruttato, ferito e, non in poche occasioni, distrutto le persone che affermavano di rappresentare o proteggere.

Dobbiamo essere molto chiare nel sostenere che esiste un movimento politico che promuove il transgenderismo e l’identità di genere che è un’ideologia che cerca di cancellare  o radiare il soggetto politico Femminista delle Donne, il movimento transattivista che è generosamente finanziato da personaggi come Soros, Bill Gates e altri attraverso le loro Fondazioni, e che possono contare con enormi risorse economiche e assessori,  influenze politiche che hanno persino avuto la capacità di penetrare nelle strutture di organizzazioni internazionali come l’ONU e le sue agenzie. Significa che non sono un movimento irrilevante né tanto meno innocuo.

Già oggi a New York City, una persona può essere multata fino a $ 125.000 per non rivolgersi  correttamente in varie occasioni o aver ripetutamente omesso il pronome corretto di qualcuno.

La Commissione dei Diritti Umani del Ontario, Canada, ha approvato una legge nel 2014 che afferma che “le molestie di genere possono comprendere: …dal rifiuto a riferirsi a una persona con il suo nome proprio,  non utilizzare il pronome personale corretto per quella persona”, per citare solo alcuni esempi di gli effetti che sta ottenendo il transgenderismo.

Però dall’altra parte, le persone che sono nate femmine umane non hanno gli stessi diritti nel senso che tutti possono riferirsi a noi come: DONNE, CIS, TERFS (femministe radicali trans-escludenti), ESSERI MESTRUANTI, PERSONE CON FOSSETTE FRONTALI, PERSONE CON CERVICE O NON UOMINI” e nessuno sanziona a queste persone.

Abbiamo guidato la lotta per un femminismo radicale e quindi possiamo essere d’accordo su “donne non modificate o modificate?”.

Possiamo immaginare una o un’attivista transgenero che cerca d’imporre il suo vocabolario offensivo agli uomini nati maschi umani? Non esiste una campagna del genere che cerchi di minare o cancellare gli uomini e non ho mai sentito nessuno riferirsi agli uomini come esseri con buchi nel sedere o non-donne.

Sono soltanto le donne a essere attaccate e vogliono costringerci ad accettare uomini come donne legittime o ci etichettano donne CIS o TERF. L’obiettivo principale del transattivismo è stato sempre colpire soltanto le donne e le organizzazioni dedicate alla loro assistenza e aiuto.

La maggior parte della discussione si concentra su coloro che si identificano come donne trans. Anche si c’è un numero crescente di persone che  transitano da donne a uomini e sono giovani donne in procinto di diventare uomini trans.

La buona notizia, e che raramente viene menzionata, è il numero crescente di coloro che stanno detransizionando  sono bambine e giovani donne e che hanno rifiutato il loro status di trans – molte di loro hanno scritto in modo eloquente su questa tematica. Sui vari siti online, queste donne che in precedenza si identificavano come uomini trans che raccontano in modo commovente sul dolore vissuto per la separazione da se stesse e sopratutto dalle altre donne, parlano della loro fuga da una femminilità tossica, degli abusi e delle aggressioni sessuali subite per essere donne, della misoginia che hanno sperimentato crescendo e dei loro sforzi posteriori per recuperare la propria femminilità.

Credo che sia arrivato il momento di prestare la dovuta attenzione e riconoscimento a queste donne sostenendole con la creazione del  Movimento Politico delle Sopravvissute della Transizione perchè  ci stanno mostrando una via d’uscita. È tempo che riconosciamo il giusto status a queste bambine e donne che stanno ritornando a se stesse.