Pubblicato il 15 Dicembre 2018
Link originale: http://www.lapajareramagazine.com/12-000-anos-de-mente-patriarcal?fbclid=IwAR3mM3rNAZdouRCii26tmojKyhJT87lxof4bP35KUxEN6UMNPZtJWzRB5Yc
Autore: Justo Fernandez
Traduzione di Tilo Pez
Storicamente gli uomini ci siamo appropriati di tutte le correnti di pensiero. È nostro questo modo ristretto ed escludente di guardare il mondo, e per questo abbiamo trasformato e creato dottrine, credenze, religioni, ideologie e strutture di potere, indipendentemente da cosa siano ogni una di queste. E così mantenere la nostra posizione privilegiata, abbiamo trasmesso in maniera deliberata e interessata condotte, atteggiamenti, attitudini e predisposizioni egemoniche maschiliste che dovevano essere valide e applicate per tutta l’umanità. L’esempio più significativo è quello della selezione del più forte, competente, qualificato, abbiamo giustificato la violenza, accettato la disuguaglianza e promosso la sottomissione come paradigma insito nell’essere umano.
E questo oltre che un groviglio di menzogne è pure una frode create ad arte dal patriarcato .
Darwin ha spiegato il mondo conforme al suo punto di vista da maschio. E gli uomini abbiamo applicato la sua teoria spudoratamente, sottomettendo le nostre simili, senza considerare che sono uguali a noi.
Nietzsche è arrivato a dire che le donne hanno “capelli molto lunghi e un cervello troppo corto”. Che valore può avere ogni ispirazione proveniente dal pensiero di uno convinto di questi pensieri?
Buddha se ne andò serenamente per il mondo a sviluppare il suo “progetto personale di vita” grazie a una donna che allevò suo figlio dopo che lui “il padre” gli abbandonassi. Così chiunque, approfittando dai privilegi maschili! È capace di diventare un mito per l’intera umanità…!!
Marlon Brando e Bernardo Bertolucci hanno deciso da soli d’ingannare l’attrice Maria Schneider, che all’epoca aveva solo 19 anni, e alla sua insaputa hanno deciso utilizzare il burro come lubrificante nella scena in cui nella realtà si ha consumato una violenza sessuale nel film “L’ultimo tango a Parigi”. Per poi ammetterlo senza alcun segno de minimo pentimento e dichiarando ” Non volevo che recitassi la rabbia e l’umiliazione, ma che lei la sentisse veramente “, ha ammesso spudoratamente il famoso regista.
Mi sono sempre chiesto perché a Neruda li aveva piaciuto tanto che la ragazza restasse ammutolita e immobile. Adesso ho capito la ragione è: “che l’incontro è stato quello del uomo con una statua. Rimase tutto il tempo con gli occhi aperti, impassibili. Faceva bene a disprezzarmi”. Anche si lo stupro non è stato ripetuto però lui non si è mai pentito di essere uno stupratore confesso.
Arrivo a Gandhi, il campione della “non violenza” non voglio essere io a descriverlo , per questo vi lascio a Mayukh Sen in Bgandhi Broadly Gandhi era un razzista, e costringeva a giovani ragazze a dormire nude con lui nel suo letto.
Trascrivo testualmente il seguente testo dall’articolo. Dice così:
” Gandhi sosteneva che le donne perdevano la loro umanità nel momento in cui subivano lo stupro per mano di un uomo. Credeva fermamente che gli uomini non fossero in grado di controllare e frenare il loro impulso predatorio basico e che le donne erano le responsabili di questi impulsi, rimanendo alla loro mercé. La sua visione della sessualità femminile era ugualmente deplorevole. Secondo Rita Banerji nel suo libro Sex and Power, Gandhi considerava le mestruazioni come la “manifestazione della deformazione dell’anima della donna a causa della sessualità di esse”. Considerava l’uso di contraccettivi come il predisporsi alla prostituzione “.
In definitiva, Gandhi propugnava la non violenza come pratica esclusivamente tra i maschi. Perché secondo la sua biografia alle donne le valutava, come degli esseri pusillanime e incompleti, dunque non li sembrava rilevante la violenza attuata su di loro, e lui agiva di conseguenza.
Potrei continuare smontando uno a uno la stragrande maggioranza di questi uomini ipoteticamente notevoli e illustri. È ovvio che è stato il meccanismo della macchina patriarcale che ci ha “addomesticati” per riuscire a imporre abilmente la sua struttura e la sua gerarchia di valori maschili per ammirarli ed elevarli alla categoria e indicazioni da seguire.
Questi sono i miti maschili che mai avrebbero dovuto essere presi come validi esempi.
La ragione di questo necessario esercizio di demistificazione è sapere e riconoscere che questi uomini disprezzavano profondamente e senza mezzi termini la metà dell’umanità, cioè alle donne. Questa motivazione è già più che sufficiente per buttarli giù dai loro piedistalli.
Di quello che non c’è più alcun dubbio è che tutte le discipline senza eccezione alcuna (scienza, cultura, arte, religione …), sono contaminate da un machismo tossico, violento di stampo Patriarcale.
Sono molte e gravissime le conseguenze di questa storica leadership referenziale e monocolore egemonico maschilista . Le sue conseguenze sono state coscientemente tergiversate dalla piattaforma maschilista patriarcale del pensiero unico. La più evidente è senza dubbio l’ occultamento e negazione del fatto incontestabile che la violenza SI ha una distribuzione per genere.
Nel 2010, conforme a i dati pubblicati per l’ INSTITUTO NAZIONALE DI STATISTICHE SPAGNOLO (INE), il 91% dei crimini con sentenza giudiziale, condannati per tutti i tipi di crimini (omicidi, stupri, abusi, rapine, corruzione, falsità, violenza …) Sono stati commessi da uomini. Solo il 9% dei crimini sono stati commessi dalle donne. Non sfugge più a nessuno il fatto che questi eventuali casi condannati con sentenzia sono solo la punta dell’iceberg di una realtà sommersa e piena di crudeltà e violenza, i cui artefici sono in perfetta concordanza con i dati precedenti nella distribuzione della responsabilità e che i fautori sono sempre i maschi.
Queste sono delle realtà agghiacciante!!
Non so se la vita è di colore rosa, di quello che sono certo che non è celeste .
L’ideologia patriarcale machista è ripugnante, e anche si è sta normalizzata, e che questi comportamenti rispondono al condizionamento sociale e all’educazione ricevuta, non si deve mai esonerare delle proprie responsabilità a nessuno che metta in pratica questa condotta.
E una volta che avrete presso piena consapevolezza della responsabilità maschile, deve sorgere in voi la volontà d’impegnarvi per la riparazione dei danni e cominciare al meno a chiedere perdono e comportarvi nel rispetto di tutte le donne.
È nel momento della pressa di coscienza che gli uomini devono trovare la volontà e l’energia indispensabili per la trasformazione e attuare il cambio definitivo di questo paradigma patriarcale.
Per questo è necessario che tutti gli uomini con consapevolezza chiedano perdono
Perdono perché ogni minuto della nostra vita in nella quale abbiamo partecipato a questa insopportabile orgia del ignobile sistema patriarcale machista che ha sottomesso le donne privandole dei loro diritti.
Perdono per avere partecipato passivamente a questo perverso sistema patriarcale.
Dovremmo anche chiedere perdono per aver accettato e partecipato con il nostro voto in questa presunta democrazia pur sapendo che non c’era alcuna parità reale (quindi non è mai esistito nelle attuali società alcuna democrazia).
Perdono per assistere a Chiese dove possono essere Papa e preti solo i maschi.
Perdono per accettare un re quando avrebbe corrispondeva che ci fosse una regina.
Perdono per ricevere un salario (ingiustamente superiore a quello delle donne) lavorando nelle impresse in cui i Consigli Direttivi, che prendono le decisioni, sono a maggioranza di sesso maschile.
Perdono per portare i nostri figli a scuole dove sappiamo che riceveranno una educazione misogina che va direttamente contro le loro madri e delle donne in generale.
Perdono per vantarci dei successi personali ottenuti dai nostri figli, pur sapendo che sono state solo le loro madri a sacrificarsi e che li hanno cresciuti praticamente da sole
Inoltre, perdonateci per dovere vivere quotidianamente circondate dai preponenti e bavosi machiduri che non vi permettono di esprimervi liberamente.
Scusateci per avere pensato (e detto) tante volte non indicarmi o stai zitta che non capisci.
Perdonateci perchè eravamo convinti che in quanto maschi, non dovevamo mai chiedervi scuse per le nostre mancanze di rispetto .
Scusateci perchè grazie alle solita arroganza maschile eravamo convinti di essere liberi del machismo.
E soprattutto, perdonateci per non avervi chiesto ancora scusa.
È una questione di responsabilità.
La realtà ci sta dicendo che la cooperazione, la simbiosi, il mutualismo, l’inclusione e la collaborazione tra pari, è il modello trascendente niente che sia esclusivamente maschile può essere effettivamente umano, e nonostante abbiamo continuato a camminare nella direzione opposta, perseguendo i mandati del nostro emisfero cerebrale – pene – sinistro.
Ecco perché, caro lettore, è tempo di femminismo.
È il momento di riconoscere che devono essere le donne a decidere come trasformare e indicarci come dobbiamo guardare il mondo.
Il nostro tempo delle leadership, macho-alfa con le nostre arringhe, perorazioni e magniloquenze maschiliste è ormai scaduto.
La rivoluzione sarà femminista o non sarà.
Abbiamo già subito 12.000 anni della terribile e criminale mentalità patriarcale.
È già più che sufficiente.
Justo Fernández